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Descrizione

L’antico centro abitato durò molti anni, sopravvisse al crollo dell’impero romano e alle invasioni barbariche. Si affermò una nuova religione, la cristiana. Pietre tombali rinvenute nell’agro caragliese attestano la presenza e la dominazione dei Longobardi e dei Franchi La lapide mutilata, citante “crestiani fossores” lascia ipotizzare che nella zona di S. Lorenzo vi fosse un cimitero paleocristiano probabilmente annesso ad una pieve.

Nell’ordinamento feudale disposto da Carlo Magno le nostre terre appartennero alla contea d’Auriate della quale ignoriamo ove fosse il centro amministrativo, ma tra le varie ipotesi avanzate dagli studiosi anche l’antica cittadina della zona di S. Lorenzo è stata presa in attenta considerazione.

Negli ultimi anni del I millennio però l’agglomerato altomedievale che aveva avuto origine romana perse progressivamente importanza e finì per essere quasi totalmente abbandonato. La decadenza fu attribuita a incursioni saracene: i predoni arabi, che si sarebbero insediati a Fraxinetum (Saint Tropez), avrebbero poi valicato le Alpi e compiuto scorrerie in Piemonte.

Più che ad ipotetiche, mai sicuramente provate, razzie saracene, il declino dell’antico centro fu dovuto a guerre tra signori e signorotti per la supremazia su territori più o meno estesi. In un piccolo centro abitato situato in aperta pianura era difficile organizzare un’efficace difesa; risultava più conveniente raggrupparsi alla base di un colle sulla cui sommità si fosse costruito un edificio fortificato, dal quale partissero mura a racchiudere in un abbraccio protettivo le case del villaggio.

Forse un insediamento molto antico, pre-romano, già esisteva ai piedi della collina più vicina e prese nuovo impulso. Il nome, Quadralium o Quadratulum, gli derivò probabilmente dalla forma che ebbe all’inizio oppure dalla divisione del terreno effettuata con la centuriazione romana.

Il primo documento sicuramente autentico che cita Caraglio è del 1018 e parla di donazioni di poderi effettuate da alcuni nobili.

Tra i più antichi signori del nostro paese vi fu Alberto di Sarmatorio che ottenne la conferma dei suoi diritti dai Marchesi di Torino che avevano sul luogo l’alta signoria. Questa alta signoria poi passò al Marchese del Vasto, signore del Monferrato, ed in seguito al marchese di Saluzzo, con interferenze varie dei vescovi di Torino e di Asti.

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